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Nato nel 1238 dalla
disgregazione dell'Impero almohade, l'emirato nasride di Granada fu l'ultima
roccaforte islamica nella penisola iberica. Ben protetto da un baluardo
montagnoso, il suo territorio comprendeva pianure fertili e abbastanza vaste;
la produzione agricola e artigianale attirava i mercanti catalani e soprattutto
genovesi. L'emirato di Granada conobbe un notevole sviluppo demografico,
economico e culturale, dando vita a una delle pił splendide civiltą del mondo
medievale. I sovrani castigliani, temendo anche che per la sua posizione
potesse essere usato come testa di ponte per una nuova invasione proveniente
dal Maghreb, non rinunciarono mai all'idea della reconquista, ma per le
circostanze a lungo sfavorevoli si dovettero accontentare di imporre il vassallaggio
agli emiri nasridi, facendo pagare loro dei tributi, e di organizzare
spedizioni per conquistare delle piazzeforti che consolidassero la linea di
difesa cristiana. Abile diplomatico, il fondatore della dinastia nasride
Muhammad ibn Yłsuf ibn Nasr ibn al¬Ahmar si era rassegnato a riconoscersi tributario
e vassallo del re di Castiglia e di Le6n Ferdinando III, consolandosi col far
imprimere sugli stucchi del rossastro palazzo dell'Alhambra il motto della sua
casata, secondo cui non c'era altro Vincitore che Dio. In quanto vassallo di
Ferdinando, nel 1248 fu costretto a partecipare alla riconquista di Siviglia. |
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