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L’Italia, per molte
ragioni, costituì un'eccezione nel quadro dell'Occidente medievale. Ma a
differenza di altri territori, infatti, la penisola non arrivò mai a
costituirsi in una monarchia nazionale e rimase divisa in molti Stati
indipendenti (escluso il sud); e, se si eccettuano il Nord e qualche zona del
Sud, il feudalesimo non si radicò come nel resto del continente e non ebbe le
stesse ripercussioni. Diversamente dalla maggior parte degli Stati occidentali,
inoltre, in Italia si verificò un intenso sviluppo dei Comuni cittadini, grazie
a una fiorente attività mercantile e commerciale, e gli eserciti furono formati
da milizie reclutate all'interno delle stesse città. Di queste, alcune tra le
più importanti, come Milano, Venezia, Firenze, Genova e Napoli, erano diventate
delle vere e proprie città-stato. I cittadini avevano una serie di obblighi
militari da assolvere, sia a scopo difensivo che offensivo, e in genere
prendevano gli ordini da un capo chiamato 'capitano del popolo'. Essi andavano
a formare le truppe di fanteria di appoggio alla cavalleria che, invece, era
appannaggio della sola nobiltà. I gonfalonieri erano i capi militari al comando
della milizia urbana; a seconda della città potevano variare nel numero e
insieme ai priori delle arti, cioè i capi delle potenti corporazioni di
artigiani, commercianti e mercanti, costituivano la classe dominante delle
città, avviate a trasformarsi in Signorie e da cui in seguito prenderanno forma
gli Stati regionali. |
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